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Ester Scaglia
LA FINE DEL MONDO Davanti a questa elaborazione di Gabriella Malfatti si percepisce una sensazione di leggerezza incisiva. Ed è infatti la neve l’elemento, cromatico ed emblematico insieme, a condurre la trama; ed è quella che ha spinto l’autrice alla scelta di un particolare supporto cartaceo, una calda tinta “bruciato” perfetta per esaltarla, ed esprimerne un’energia L’effetto controbilanciante dei neri, sapientemente dosati e distribuiti, attira
I singoli segni compenetrano lo scritto emergendo da quella che ne forma il vero contesto: la neve.
di particolare dissolvenza. scena con autonomia di interpretazione. di ortiche forgiate dalla neve», «lacrime di ruggine di un pipistrello…» sono accolti e vivificati. ora con figure amorfe danzanti, avvolgendo anche i momenti tragici in una accettata serenità. confondono in un abbraccio.
